Dopo aver parlato di gomme gravel viene naturale parlare delle migliori ruote gravel per affrontare il Tuscany Trail o percorsi simili. Vediamo quindi le caratteristiche e come scegliere delle ruote adatte alla nostra bici.
Se inizialmente si usavano ruote da ciclocross o di derivazione mtb con l’evoluzione del settore gravel sono sempre di più le proposte di ruote specifiche, per tutti i gusti e per tutte le tasche. In questa grande quantità di proposte ci sono ruote valide e altre meno valide, ruote adatte al nostro uso e altre non adatte, tanti standard e scelte molto diverse da parte dei produttori. In questo articolo cerchiamo di fare chiarezza, esaminare le caratteristiche, gli standard e gli upgrade utili, partendo dal presupposto che non esiste la ruota perfetta per tutti, ma esiste la giusta ruota per ognuno.

Standard attuali
Come abbiamo visto nell’articolo relativo alle gomme per la gravel, le dimensioni attuali delle ruote per gravel sono essenzialmente due: 650b e 700c. Queste dimensioni variano dal modello di bici e offrono qualità differenti, una ruota da 700c sarà, in linea generale, più veloce e meno confortevole, viceversa una ruota da 650b. Questo è dovuto principalmente alla differenza di sezione di copertone montato. Non esiste una dimensione migliore dell’altra, semplicemente offrono pregi e difetti diversi. Molte bici ad oggi possono montare entrambe le misure
In ogni caso anche sulle ruote da 700c il trend è quello di montare coperture sempre più voluminose, così da abbassare le pressioni di esercizio ed aumentare grip e comfort. Per questo come vedremo tra poco servono ruote progettate per ospitare gomme più ampie.
Praticamente la totalità delle bici gravel ha le battute dei mozzi nella misura di 142×12 (standard utilizzato anche nella mtb) al posteriore e di 100×12 all’anteriore. Questo permette di utilizzare mozzi pensati per un uso fuori strada e molto resistenti. L’asse passante nelle ruote con freno a disco è fondamentale, sia per garantire la rigidità dell’insieme, sia per assicurare la corretta planarità tra disco e pinza freno.
Larghezza del canale interno
Per montare coperture voluminose è necessario avere però la giusta larghezza del canale interno del cerchio. Se infatti inizialmente si utilizzavano ruote da strada o da ciclocross con canale interno da 17-21mm ci si è velocemente accorti come un cerchio con queste dimensioni non sia adatto ad utilizzare gomme da 34-35mm in su. Si viene infatti a creare una forma “a fungo” del pneumatico che una volta in curva tende a piegarsi su se stesso e a non avere il sostegno giusto, perdendo quindi precisione e spesso aderenza.
Attualmente i cerchi da gravel si stanno indirizzando a larghezze di circa 24-25mm, che permettono così di dare un grosso supporto alla spalla della gomma e garantire grip e precisione di guida. L’aumentare della sezione del cerchio va inoltre ad aumentare ancora il volume complessivo dell’aria all’interno del pneumatico, aumentando quindi il comfort a parità di dimensione del copertone.
Alcune ruote hanno larghezze addirittura superiori, che però rischiano di snaturare il profilo delle gomme e andare quindi ad inficiare le loro prestazioni. Le gomme attuali sono infatti ottimizzate per queste dimensioni. A meno che non vogliate montare copertoni da mtb con gomme superiori ai 2,20″, ammesso che abbiano sufficiente spazio nel telaio.
Ruote assemblate o sistema integrato
La differenza tra ruote assemblate con vari componenti e ruote realizzate con componenti pensati per lavorare insieme è molta. Le ruote sono infatti un sistema complesso in cui ogni singolo componente deve lavorare in armonia con gli altri e in modo equilibrato per tirare fuori il meglio da ognuno. È un equilibrio di raggi, mozzi, cerchi e nippli e ogni componente deve essere adatto a tutti gli altri.
Qui si vede la differenza tra delle buone ruote e delle ottime ruote. Le aziende che impiegano anni per progettare un sistema ruota piuttosto che prendere dei componenti qua e là e assemblare delle ruote ottengono dei prodotti molto migliori, sia come prestazioni che come affidabilità.
Le ruote sono infatti tra i componenti più sollecitate delle nostre biciclette e, se in questo sistema, tutto non è bilanciato basta poco per far si che si rompano rovinandoci il giro o magari anche il viaggio.
Un sistema di ruote progettato nel suo insieme prevede infatti che ogni singolo componente sia realizzato per lavorare in modo uniforme, che sia in pedalata, frenata o percorrenza di curva, quindi con sollecitazioni molto diverse tra loro. Le raggiature sono alla base della trasmissione delle forze al cerchio e di conseguenza a pneumatico e terreno, e un cerchio con una raggiatura non ottimizzata è più squilibrato a livello di tensioni, basti pensare che una normale ruota posteriore ha una tensione lato trasmissione di circa 110 kgf e lato disco di circa 60 kgf, e che però deve lavorare bene sia in frenata che in pedalata. Indovinate infatti da che parte è più frequente la rottura dei raggi? La sinistra esatto. Nei sistemi di ruote pensati nel loro insieme troviamo infatti raggiature distinte per ogni lato delle, in base al compito che deve svolgere e alle forze a cui è soggetto, questo permette di aumentare l’affidabilità e le prestazioni.
Tubeless o non tubeless?
I vantaggi del tubeless sono indubbi: protezione dalle forature, minore pressione gonfiaggio con conseguente comfort, miglior rotolamento (sia su asfalto che su sterrato), risparmio di peso e basterebbe già tutto questo per farvi cambiare idea. Fortunatamente la maggior parte delle ruote al momento possono accogliere sia tubeless che camera d’aria. La maggior parte di queste arriva già nastrata e compresa di valvole tubeless per una facile e immediata conversione nel caso si desideri. Sfortunatamente alcune ruote non sono tubeless ready e occorre fare un po’ di attenzione al momento dell’acquisto se si desidera utilizzare questa configurazione, non tutte le ruote non tubeless infatti sono convertibili, questo dipende in larga misura da come è costruito il cerchio. Quindi sempre meglio affidarsi a ruote dichiaratamente tubeless ready così da essere certi di poter utilizzare entrambi i sistemi.
Il peso delle ruote
Il peso delle ruote è un fattore importante, anche se su una bici da gravel deve andare a braccetto con resistenza ed affidabilità più che sulla bici da strada. Si tratta quindi di trovare il giusto compromesso. Qui torna rilevante la differenza tra ruote assemblate e un sistema ruote integrato, nel secondo caso infatti i i vari componenti sono ottimizzati anche in relazione al peso: quello che serve c’è e quello che non serve si toglie. Si trovano quindi cerchi con profili differenziati per aumentare la resistenza in prossimità dei nippli, raggiature ottimizzate, bilanciamento del cerchio in relazione al punto di saldatura etc.
Ovviamente il punto della ruota in cui il peso si fa maggiormente sentire è quello del cerchio, quindi sui mozzi si può andare ad apportare più materiale dove serve e a utilizzare più grandi per ottimizzare meglio il carico.
Ricordatevi quindi si di cercare delle ruote che siano leggere ma che siano leggere nei punti giusti. Delle ruote da gravel di 1700/1800 gr in alluminio sono ottime e ci faranno arrivare in fondo ad ogni viaggio.
Discorso a parte merita il carbonio, che probabilmente è inteso unicamente come materiale ottimo per il risparmio di peso. In realtà le ruote in carbonio oltre al risparmio di peso hanno altre caratteristiche, prima su tutte la maggiore rigidità rispetto ad una ruota in alluminio. La maggiore rigidità non significa per forza un miglioramento e anzi su una bici da gravel potrebbe addirittura essere controproducente. Non tutte le ruote in carbonio sono uguali e per fortuna molti produttori si sono resi conto della necessità di altre caratteristiche rispetto alla rigidità, il carbonio infatti se utilizzato in modo corretto aiuta a smorzare molto le vibrazioni e questa è senza dubbio una caratteristica da ricercare in una ruota da gravel. Se quindi volete acquistare ruote in carbonio fatelo da produttori che sanno cosa fanno e che hanno ben in mente le caratteristiche necessarie ad una ruota da gravel, come affidabilità e smorzamento delle vibrazioni.
Il nostro consiglio per il Tuscany Trail
Grazie a Fulcrum abbiamo avuto modo di testare le loro ruote destinate al segmento gravel e quella che ci ha colpito di più è stata senza dubbio la Rapid Red 3, sia in configurazione 700c che 650b.
Fulcrum Rapid Red 3
Formato: 700c; 650b
Materiale: alluminio
Mozzi: 12×100; 12×142
Corpetto: HG11; XDR; N3W
Canale interno: 24mm
Peso: 1740gr (700c)
Tubeless ready: si
vedi di più sul sito: Fulcrum wheels
Ci sono piaciute perché nascono come sistema integrato, sono ruote ottimizzate sotto ogni aspetto. Sono disponibili con corpetto Shimano 11v, Sram XDR e il nuovo standard Campagnolo N3w per montare il gruppo Ekar a 13v. I cuscinetti sono i classici a coni e sfere, affidabilissimi e semplici da regolare e manutenere. Sono tubeless ready, già nastrate e provviste di valvola tubeless. Il montaggio dei copertoni è stato semplice e veloce, così come il tallonamento, fatto con una semplice pompa da officina.
La cosa che ci è piaciuta di più è stata senza dubbio la sensazione di scorrevolezza e sostegno che le ruote regalano in ogni situazione. Non sono un peso piuma ma una volta montate non si fanno sentire e filano lisce. Sono sempre precise e prevedibili anche su terreni sconnessi e in curva su sterrato. La raggiatura particolare 2:1 dona a queste ruote una bel feeling sia quando si spinge sui pedali che quando si frena forte. Insomma ruote affidabili e dall’ottimo rapporto qualità prezzo che danno un gran piacere una volta in sella!